giovedì 12 novembre 2009

Il ministro Maroni , il nove novembre, a Tripoli ha fatto il punto sul tema immigrazione e ha chiarito che, a commissione europea costituita, si chiederà all'Unione Europea di rispettare gli impegni presi con la Libia.
Due giorni dopo, lo sesso ministro, riferendo di fronte a due commissioni del Senato la valutazione sul Programma di Stoccolma (documento elaborato dalla presidenza di turno svedese che verrà discusso nel prossimo Consiglio Giustizia Affari Interni del 30 novembre, con il quale vengono affrontati i temi dell'ordine pubblico e la sicurezza per i prossimi cinque anni) ha avuto modo di sottolineare che l'accordo stretto con la Libia funziona e che le autorià del posto sono disposte a dare luogo ad un dialogo più strutturato con l'UE , purchè quest'ultima mantenga l'impegno preso a cofinanziare il sistema di rilevamento satellitare dei confini meriodionali del paese che il nostro Paese cofinianzia già per il 50%.

domenica 8 novembre 2009

Il 28 ottobre è uscito il rapporto sull'immigrazione a cura dellaCaritas Italiana e fomdazione Migrantes. Nellaprima parte della scheda riassuntiva riportata nel sito della Caritas serpeggia una certa critica: si sostiene che il contrasto ai flussi irregolari abbia monopolizzato attenzione dell'opinione pubblica e delle decisioni politiche in fondo un pò irragionevolmente.
Si ribadisce come, nel nostro Paese, l'immigrazione costituisca ricchezza demografica (tenuto conto che la loro età media è di 31 anni mentre quella degli italiani è di 43), si tratta del rapporto tra immigrazione e lavoro, di minori e scuola, si parla inoltre del raporto tra immigrazione e criminalità.
Si prendono le mosse dagli esiti di una recente indagine, secondo la quale 6 italiani su 10 riterrebbero che tra gli stranieri ci sia un tasso di criminalità più alto; si cerca di smontare questa impressione rispondendo che si è osservato che all'aumentare della popolazione residente non aumenta altrettanto la criminalità. Tra quelli regolari non c'è questo tasso maggiore rispetto agli italiani, mantre con riguardo a quelli irregolari si registrano più denunce. Tuttavia, si ha cura di sottolineare che irregolare non significa per ciò stesso delinquente.
La critica al pacchetto sicurezza prima accennata, continua: si contesta per esempio il pagamento di 200 euro a carico di chi richiede la cittadinanza o il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, nonchè la previsione di un permesso di soggiorno a punti.
Passando ad una prospettiva globale, la scheda di sintesi continua: i flussi migratori si collocano in un contesto di un mondo ingiusto, dove a fronte di una ricchezza astrattamente sufficiente per far vivere dignitosamente tutti ( ehi, tra l'altro...ma sono tramontate quelle teorie di insufficienza che ho sentito in bocca anche a Sartori?) non vi sarebbe un equa distribuzione. Da questa considerazione si prendono le mosse per parlare di un troppo scarso contributo dello Stato italiano per lo sviluppo, per gli aiuti, nonostante lo stesso sbandieri pure la politica degli aiuti.

giovedì 22 ottobre 2009

interessante articolo realtivo al reato di clandestinità su penale.it.

sabato 25 luglio 2009

accordo bilaterale tra Italia ed Algeria. Trattata anche la cooperazione in materia di immigrazione illegale

E' stato siglato il 22 luglio ad Algeri un accordo tra Italia ed Algeria per rafforzare(c'era un precedente accordo del 1999 in materia di lotta al terrorismo, criminalità organizzata, il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope e immigrazione illegale che si intende così dinamizzare) in particolare la collaborazione in materia di immigrazione; in tale intesa, firmata dai capi della polizia dei rispettivi Paesi, si prevede, tra l'altro, lo scambio di informazioni ed esperienze e la formazione reciproca tra le polizie dei due paesi.

mercoledì 22 luglio 2009

Stoccolma, 16 luglio. Durante l'incontro del Consiglio informale della Giustizia e Affari interni si è discusso di potenziamento dei poteri dell'Agenzia Frontex nel Mediterraneo per il contrasto all'immigrazione clandestina; dagli esiti della riunione pare si faccia sempre più concreta una strategia di accordi di rimpatrio con i Paesi di provenienza degli immigrati non più bilaterali ma dell'Unione Europea.
(Ministero dell'Interno, ufficio stampa)

giovedì 2 luglio 2009

approvato in Senato il pacchetto sicurezza ed introdotto il reato di clandestinità.
Il 24 giugno 2009 è uscito il rapporto informativo sui cpt e zones d'attente francesi.
Dando una scorsa al LeMonde si trova pure pubblicato il rapporto informativo sulle migrazioni de la Cimade.

mercoledì 1 luglio 2009

appello dei giuristi contro il reato di clandestinità.

E' stato presentato un appello il 25 giugno nel quale si contesta l'introduzione nel ddl in votazione al Senato del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, in quanto ritenuta priva di fondamento giustificativo ed irragionevole.
La sua sfera apllicativa si andrebbe a sovrapporre rispetto a quella per l'espulsione amministrativa e questo la presenterebbe come irragionevole; inoltre la sanzione penale dovrebbe essere utilizzata come extrema ratio solo ove non si potesse usare altri strumenti idonei alla realizzazione dello scopo.
C'è una presunzione di pericolosità sociale del migrante irregolare che, come già in passato la Corte Costituzionale ha detto, non può essere assunta a fondamento del reato. Con il punire i meri ingresso e presenza irregolari si andrebbe a punire non un fatto materiale, ma una condizione del soggetto andando così anche contro il principio di uguaglianza.
Inoltre l'introduzione di tale norma porterebbe a nuovi processi, "privi di utilità sociale" che andrebbero sempre di più ad ingolfare il funzionamento già lento della giustizia.

E' evidente che il "cavallo di battaglia" di questo appello resta sempre e comunque la questione relativa alla "presuzione di pericolosità", già evidenziata in Corte Costituzionale.

sabato 23 maggio 2009

L'intervento di Giuliano Amato e Massimo D'Alema sul Corriere di oggi si apre con un immagine : l'Italia senza immigrati. Ecco un'Italia così non andrebbe avanti; quello che si sbaglia nell'approccio all'immigrazione clandestina è l'assunsumere un atteggiamento di chiusura totale (decisamente poco realista tra l'altro: il fenomeno dell'immigrazione non è destinato a finire a breve verso il nostro Paese) e allarmista: si finisce per penalizzare anche i regolari, così fondamentali per noi.
Si dice che si sbaglia puntando su ronde, forze di polizia, etc : si raggiunge il consenso popolare o lo si mantiene, basandosi solo su emozioni quali appunto la paura.
Si dice che tuttavia questo "fare la voce grossa" non ha dato gli effetti sperati, visto l'aumento di sbarchi; non basta, a loro avviso, agire nel segno di una logica repressiva per risolvere il problema.
I due anni di governo Prodi sono stati troppo pochi per mttere in piedi una legge sull'immigrazione strutturale. Due anni in cui, si dice, si sono dati degli strumenti di contrasto in mano ala polizia e si sono ottenuti risultati.
Sottolineano come sia importante un approccio globale, "un'offerta di politiche integrate e condivise con i Paesi di origine e anche di ritorno dei migranti".
Accanto a questo dovrebbero procedere: aiuti per lo sviluppo economico, concordare ingressi per motivi di lavoro, azioni congiunte al contrasto della criminalità e lo sfruttamento, il ritorno degli immigrati overstayer (2/3 delle presenze irregolari nel nostro territorio).

domenica 3 maggio 2009

é questione di tempismo...

Il 17 aprile si è tenuta una conferenza in quel di Roma, La Conferenza Panmediterranea sull’immigrazione clandestina e sulla sicurezza delle frontiere esterne.
In tale occasione il Ministro Maroni ha posto l'accento sulla necessità che l'Unione Europea rivesta un ruolo propositivo nel fronteggiare l'immigrazione clandestina e che sia lei parte di intese
in proposito con i Paesi terzi; viene sottolineato infatti come lo strumento dell'Accordo Bilaterale su questi temi possa non rivelarsi più sufficiente all'evolversi del fenomeno.

sabato 2 maggio 2009

Durante il question-time alla Camera del 29/04 si è parlato di estensione del periodo di permanenza nei cie.
Il Ministro dell'Interno Maroni sottolinea come sia praticamente impossibile procedere con l'identificazione e l'espulsione di una grandissima parte dei clandestini visto il poco tempo messo a disposizione per farlo; evidenzia inoltre come in altri Paesi membri ( come Malta, ad esempio), si sia anticipato il contenuto della direttiva rimpatri che prevede la possibilità di un trattenimento fino a 18 mesi.
L'intervento del Ministro è stato sollecitato da Roberto Cota per il gruppo Lega Nord( leggi anche documento in allegato A), il quale ha parlato di una proposta per un trattenimento fino a sei mesi.

Ricordiamo che con il decreto legge 11/2009 (febbraio) si era esteso il tempo di permanenza nei centri; in sede di conversione (aprile) questa modifica non c'è più.


La direttiva rimpatri approvata il 18 giugno 2008 si applica agli irregolari nel territorio di uno Stato membro (lo Stato membro può tuttavia prevedere delle esclusioni nei termini prospettati dalla suddetta direttiva) e non a coloro che beneficiano della libera circolazione di diritto comunitario:
  • prevede norme e procedure comuni al rimpatrio degli stranieri (cittadini di Paesi terzi) clandestini, comunque, si sottolinea, nel rispetto dei diritti fondamentali e del diritto internazionale;
  • incoraggia il ritorno "volontario";
  • stabilisce che il trattenimento nei centri deve durare il meno possibile ed è di un massimo di 6 mesi prorogabili tuttavia di altri 12 in casi in cui, nonostante tutti gli sforzi che sia consentito attendersi, l'operazione di allontanamento possa durare di più a causa di una mancata cooperazione dell'immigrato o nei ritardi dell'invio della documentazione da parte dei Paesi Terzi.
  • definisce degli standard minimi da garantire per le condizioni di vita nei centri.
  • prevede garanzie e possibilità di ricorso per i soggetti sottoposti ad espulsione.
  • vi si stabilisce la possibilità di un "divieto di reingresso"( durante il quale non è consentito rientrare nel territorio di uno Stato membro);
  • sono previsti degli standard minimi che possono essere scavalcati da norme di favore non solo dello stesso Stato membro, ma anche in virtù di accordi bilaterali o comunitari;
  • si sottolinea la necesssità di accordi comunitari e bilaterali di riammissione con i Paesi terzi,
  • nell'applicare la direttiva si deve tenere in debita considerazione: l'interesse superiore del minore, le condizioni di salute del cittadino del Paese terzo; necessario anche il rispetto del principio di "non- refoulement".
alcuni commenti ( da forumcostituzionale e da meltingpot) alla direttiva rimpatri.

sabato 21 marzo 2009

Il corriere riporta della situazione pressocchè fallimentare in tema di rimpatri.

mercoledì 4 marzo 2009

si parla ancora di Lampedusa

Qui riportato un resoconsto del dibattito tenutosi ieri in Commissione straordinaria diritti umani al Senato. L'inervento del sottosegretario di Stato per l'Interno Mantovano mira a sottolineare l'intenzione di mantenere il cie a Lampedusa e conferma la garanzia ed il rispetto dei diritti nel cerntro. Diciamo che non tutti i presenti erano d'accordo.

domenica 1 marzo 2009

richieste di maggiore cooperazione e collaborazione nel Mediterraneo

Qui si riporta del contenuto della riunione(26-27 febbraio 2009) del Consiglio UE Affari interni e giustizia; si parla di un forse più vicino European Asylum Office, nell'ottica di sviluppo di un comune sistma in tema di Asilo a livello europeo.
In tema di immigrazione illegale nel Mediterraneo, Cipro, Grecia, Italia e Malta hanno sollecitato una maggiore cooperazione e coordinamento al fine di proteggere la vita degli stessi che entrano illegalmente nel territorio e di regolare i flussi migratori attraverso le frontiere marittime. Questi quattro Paesi chiedono inoltre un'azione complementare per aiutare i Paesi loro vicini nelle aree di gestione dei flussi misti, per il controllo delle frontiere e in tema di lotta alla immigrazione illegale.
Il Consiglio UE Affari interni e giustizia prende atto di un report della Commissione sulla applicazione della direttiva 2004/38EC relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri;il Consiglio AIG ha, sulla base di questo rapporto, salutato con favore l'intenzione della Commissione di indicare agli Stati membri delle linee guida anche in ordine ad espulsioni e contrasto ad abusi.

domenica 22 febbraio 2009

Dopo il d. sicurezza che dispone l'allungamento del periodo di trattenimento, trovati nuovi centri.

mercoledì 18 febbraio 2009

Stavo dando un'occhiata a questa intervista a Mario Morcone(Capo Dip. per le libertà civili e l'immigrazione) su "Specchio Economico"( febbraio 2009); interessante l' idea ivi riportata di creare corsi di formazione nel Paese di origine (degli immigrati) in relazione ai quali creare, poi, delle "liste di pre-partenza"in cui figurano persone preparate e conosciute dallo Stato di partenza. Tali liste costituirebbero, per i loro componenti, una sorta di corsia preferenziale per entrare nel nostro paese; in cambio di questo "accesso facilitato" lo Stato di provenienza agevolerebbe il rientro di altri soggetti che non hanno più titolo per rimanere nel nostro Paese (strano giro di parole: "In cambio di ciò gli stessi paesi di origine darebbero la disponibilità a riaccogliere i cittadini che non abbiano più titolo per rimanere in Italia.")
Morconi sottolinea poi come conti "sulla attività dei Consigli territoriali per l'immigrazione, organismi a livello provinciale di istanza presso le Prefetture, nei quali istituzioni e associazioni locali sono chiamate ad attuare iniziative che agevolino la convivenza civile."
Ancora rivolte a Lampedusa; situazione insostenibile nei cei. Un mega rimpatrio alza la tensione.
Il sindaco De Rubeis vorrebbe all'angolo Maroni.

Già a gennaio c'erano stati scontri. Pare che,in quell'occasione, una volta saputosi l'imminente blocco dei trasferimenti agli altri centri sparsi per la penisola, gli immigrati trattenuti abbiano fatto il puntiferio: non ci sarebbe stata più la possibilità, per molti di loro, di essere trasferiti in quelle altre strutture da cui sarebbe molto più facile fuggire e far perdere le tracce.
Pare inoltre che le traversate con i barconi verso Lampedusa siano calcolate anche nel senso di avvenire proprio in occasione dei momenti di estrema congestione del centro, proprio con l'intento di facilitare questi trasferimenti.
Il sindaco di Lampedusa, De Rubeis si era schierato contro la creazione di un centro i.e. nella base Loran. Ma tale presa di posizioni lascia divisi gli abitanti: pare, infatti, che per l'isola gli immigrati rappresentino una fonte di lavoro insostituibile, specie durante i mesi invernali, durante l'isola si spopola: è con la loro presenza che è possibile tenere aperte strutture alberghiere e di ristorazione. Dall'altro lato c'è da dire che l'apertura del nuovo centro potrebbe creare posti di lavoro e consentire una immediato allontanamento dei clandestini dal territorio .