mercoledì 18 febbraio 2009

Stavo dando un'occhiata a questa intervista a Mario Morcone(Capo Dip. per le libertà civili e l'immigrazione) su "Specchio Economico"( febbraio 2009); interessante l' idea ivi riportata di creare corsi di formazione nel Paese di origine (degli immigrati) in relazione ai quali creare, poi, delle "liste di pre-partenza"in cui figurano persone preparate e conosciute dallo Stato di partenza. Tali liste costituirebbero, per i loro componenti, una sorta di corsia preferenziale per entrare nel nostro paese; in cambio di questo "accesso facilitato" lo Stato di provenienza agevolerebbe il rientro di altri soggetti che non hanno più titolo per rimanere nel nostro Paese (strano giro di parole: "In cambio di ciò gli stessi paesi di origine darebbero la disponibilità a riaccogliere i cittadini che non abbiano più titolo per rimanere in Italia.")
Morconi sottolinea poi come conti "sulla attività dei Consigli territoriali per l'immigrazione, organismi a livello provinciale di istanza presso le Prefetture, nei quali istituzioni e associazioni locali sono chiamate ad attuare iniziative che agevolino la convivenza civile."

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