domenica 22 febbraio 2009

Dopo il d. sicurezza che dispone l'allungamento del periodo di trattenimento, trovati nuovi centri.

mercoledì 18 febbraio 2009

Stavo dando un'occhiata a questa intervista a Mario Morcone(Capo Dip. per le libertà civili e l'immigrazione) su "Specchio Economico"( febbraio 2009); interessante l' idea ivi riportata di creare corsi di formazione nel Paese di origine (degli immigrati) in relazione ai quali creare, poi, delle "liste di pre-partenza"in cui figurano persone preparate e conosciute dallo Stato di partenza. Tali liste costituirebbero, per i loro componenti, una sorta di corsia preferenziale per entrare nel nostro paese; in cambio di questo "accesso facilitato" lo Stato di provenienza agevolerebbe il rientro di altri soggetti che non hanno più titolo per rimanere nel nostro Paese (strano giro di parole: "In cambio di ciò gli stessi paesi di origine darebbero la disponibilità a riaccogliere i cittadini che non abbiano più titolo per rimanere in Italia.")
Morconi sottolinea poi come conti "sulla attività dei Consigli territoriali per l'immigrazione, organismi a livello provinciale di istanza presso le Prefetture, nei quali istituzioni e associazioni locali sono chiamate ad attuare iniziative che agevolino la convivenza civile."
Ancora rivolte a Lampedusa; situazione insostenibile nei cei. Un mega rimpatrio alza la tensione.
Il sindaco De Rubeis vorrebbe all'angolo Maroni.

Già a gennaio c'erano stati scontri. Pare che,in quell'occasione, una volta saputosi l'imminente blocco dei trasferimenti agli altri centri sparsi per la penisola, gli immigrati trattenuti abbiano fatto il puntiferio: non ci sarebbe stata più la possibilità, per molti di loro, di essere trasferiti in quelle altre strutture da cui sarebbe molto più facile fuggire e far perdere le tracce.
Pare inoltre che le traversate con i barconi verso Lampedusa siano calcolate anche nel senso di avvenire proprio in occasione dei momenti di estrema congestione del centro, proprio con l'intento di facilitare questi trasferimenti.
Il sindaco di Lampedusa, De Rubeis si era schierato contro la creazione di un centro i.e. nella base Loran. Ma tale presa di posizioni lascia divisi gli abitanti: pare, infatti, che per l'isola gli immigrati rappresentino una fonte di lavoro insostituibile, specie durante i mesi invernali, durante l'isola si spopola: è con la loro presenza che è possibile tenere aperte strutture alberghiere e di ristorazione. Dall'altro lato c'è da dire che l'apertura del nuovo centro potrebbe creare posti di lavoro e consentire una immediato allontanamento dei clandestini dal territorio .